IQ3DQ/P WPM I-VE780 - IQ3DQ - Dolomites Contest Team

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#540
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IQ3DQ/P WPM I-VE780


Da Castellavazzo e dal paese si  prende la strada che sale fino alla frazione di Podenzoi m.809 s.l.m. dove lascio l’auto.
Oggi attività in solitaria, con il mio cane. La giornata si presenta molto bene, temperatura rigida, ma cielo limpido, assenza di nuvole.
L’itinerario si svolge prevalentemente su mulattiere che salgono a volte gradualmente, ma spesso ripidamente, sui fianchi dei monti sopra Podenzoi, tra ruderi di casere e pascoli scomparsi. Il paesaggio decisamente invernale, temperatura alla partenza alle 8.00, -5°, decido di calzare già alla partenza i ramponi da ghiaccio. Uso i bastincini quando porto lo zaino, oggi di 14 Kg, tra attrezzatura e termos con il tè e altri generi di conforto.
Imbocco  il sentiero 482 anche <<Alta via N° 3>>, salendo per la mulattiera incassata tra due muretti a secco,  mi dirigo  verso ovest. Conosco molto bene il percorso.
Lungo il tragitto supero grandi e piccole casere in via di disfacimento, i  più “grandi” si ricordano ancora come, negli anni sessanta, queste case fossero vere e proprie abitazioni con orti, frutteti, stalle, fienili e pascoli. Attraverso sempre in salita, un bellissimo bosco di faggi, per fortuna gli schianti sono pochi e li superiamo facilmente. Eccoci al Capitello di Sant’Antonio, eretto in posizione panoramica sul Col Daloi a m. 1144 s.l.m. Pochi metri sopra, c’è una grande croce in ferro, in memoria dei Caduti e Dispersi di tutte le guerre, opera di un artigiano del luogo, riprendo il cammino proseguendo verso nord, sulla sinistra orografica della valle del torrente Maè. Salendo, incontro sulla destra una traccia che porta allo “Spiz Ross”, un “dente” di roccia, già attivato qualche settimana fa’ per il WxM.
Attraverso il “Pian da Costa” 1216 m.s.l.m. sempre sulla mulattiera che a volte scompare fagocitata dalla neve, fortunatamente il percorso e’ tracciato, per cui fatico di meno.
La mulattiera poi si fa sempre più ripida e raggiungo al “Col Da Luni” m. 1383 s.l.m. Questo versante è caratterizzato da alcuni valloni profondi che scendono verso il Maè, come la Valle di Diane e la Val d’Endra, scavate dagli affluenti del torrente.
A Col da Luni, un panorama stupendo si apre verso sud e permette di vedere la Valle del Piave, a Nord il Gruppo del Bosconero e La Valle di Zoldo. Decido di utilizzare il palo con le indicazioni del Bivacco Tovanella come sostegno alla canna Spiderbeam da 10 metri. Sistemo il dipolo multibanda e stendo la coperta  impermeabile sulla neve, dove sistemerò l’alimentatore LIPO, la radio e i fogli degli appunti. La coperta pesa poco, ed è utilissima in queste situazioni; evita di bagnare l’attrezzatura.  Tutto diventa più complicato quando si è da soli. Comunque sistemo l’antenna , fisso i picchetti al suolo e collego alimentatore e radio. Nel frattempo mi raggiunge un cacciatore, incuriosito da quello che stavo facendo, e secondo me anche indispettito per il fatto che l’ho anticipato sul tragitto, disturbando la selvaggina… se ne farà una ragione…
Inizio l’attività in 40 metri SSB e CW, per poi passare in 30 metri ed in 20 metri verso mezzogiorno, diversi i collegamenti in 40 metri, scarsa l’attività in 30 e 20 metri. Intanto il sole inizia il suo progressivo declino, lasciandomi verso mezzogiorno in ombra, con conseguente abbassamento della temperatura. Decido allora di lasciare e sistemato il materiale nello zaino, riprendo il tragitto di rientro. Percorsi 8,38 Km, con dislivello 1.407m  a 651m , non male, tempo salita 1:38’10 , durata escursione 5:32’20.
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